sábado, 28 de noviembre de 2009

Guido Licciardello


Guido Licciardello 28 de noviembre 
Si legge che un giorno Wolfang Goethe(1748-1832) esclamasse:” Darei tutto quello che possiedo per sapere da dove vengo e dove vado!..”

Queste due domande: da dove vengo e dove vado, insieme a quella della ricerca della propria identità”chi sono?”, costituiscono le basi per potere dare un senso alla propria esistenza.

Chi non crede si aggrappa al caso o al destino e tutto coniuga con la parola fatalità, ma chi crede, come noi, sa dove va e da dove viene, anche se non mai tardi ,né bisogna mai smettere di cercare per realizzare la propria identità .

IL tempo liturgico dell’Avvento, e uno dei cosiddetti “tempi forti” dell’Anno, ci apre a questa possibilità di ricerca, non solo, ma anche può aiutarci a confermare o meno il nostro ritmo di andatura verso la meta a cui siamo diretti.

Chi crede sa da dove viene e dove va, anzi per chi crede la partenza e l’arrivo del cammino coincidono , e hanno un solo nome, Dio .

Veniamo da Dio e andiamo a Dio!

Partiti dall’Amore del Padre che ci ha pensato da sempre, e che poi ci ha chiamato all’esistenza ,nella sua Provvidenza, in un certo momento del tempo, stiamo ritornando a casa, attraverso questo pellegrinaggio ,più o meno lungo, che chiamiamo all’esistenza. E nel suo Amore, Dio Padre non ci la lasciati soli, dopo averci creato non ci lasciato sul mercato della vita come fa il fabbricante di giocattoli con i suoi prodotti, coi quali egli rimane legato soltanto da un numero di matricola o di codice nel catalogo… Dio Padre, oltre ad averci dato suo Figlio come compagno di viaggio, ce lo ha donato addirittura come viatico nel nostro percorso nel tempo per sfamare la nostra sete di infinito e di eterno che Lui, creandoci, ci ha messo dentro.

L’Avvento vuole ricordarci e farci rivivere i tempo dell’attesa, della invocazione della salvezza, del pianto dei Patriarchi e dei Profeti, per la venuta del Messia che avrebbe riunito il tempo all’eternità attraverso il grande ponte della Croce .

Avvento è attesa e vita vissuta insieme, per avviarci verso l’incontro ultimo con chi ci attende per salutare il nostro ritorno.

Ben dicono i Padri della Chiesa che il Messia ha tre venute: la prima con il compimento dell’Avvento, nel S. Natale, la seconda quando ci parla la cuore nell’intimità, indicandoci il cammino da compiere, la terza al compimento della storia, con quella scenografia simbolica che Gesù presenta nel brano del Vangelo di Luca.

“Alzate il capo!..”, è l’esortazione di Gesù a non banalizzare la vita , idolatrando le cose di quaggiù che appesantiscono gli occhi dello spirito.

Allora?..Vada per noi ogni momento la preghiera che la Chiesa oggi pone del Dopo-Comunione:”..La forza del Sacramento, mentre a noi pellegrini sulla terra rivela il senso della vita, ci sostenga e ci guidi nel nostro cammino verso i beni eterni!”.

P.Pierluigi Mirra, C.P.

P.S. : il 29 novembre di qualche anno, nella Basilica Cattedrale della mia diocesi, ricevevo dal mio Arcivescovo il mandato di Ministro Straordinario.. vi chiedo la carità, in questa circostanza, di ricordarmi nelle vostre preghiere, perchè il Signore Gesù mi sostenga e mi guidi in questo servizio. grazie!

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